Due Anni Dopo (1970)

Primavera di Praga

Francesco Guccini

Primavera di Praga da Due Anni Dopo, Francesco Guccini
Primavera di Praga
Testo
Di antichi fasti la piazza vestita
grigia guardava la nuova sua vita
come ogni giorno la notte arrivava,
frasi consuete sui muri di Praga.

Ma poi la piazza fermò la sua vita
e breve ebbe un grido la folla smarrita
quando la fiamma violenta ed atroce
spezzò gridando ogni suono di voce.

Son come falchi quei carri appostati
corron parole sui visi arrossati,
corre il dolore bruciando ogni strada
e lancia grida ogni muro di Praga.

Quando la piazza fermò la sua vita
sudava sangue la folla ferita,
quando la fiamma col suo fumo nero
lasciò la terra e si alzò verso il cielo

quando ciascuno ebbe tinta la mano,
quando quel fumo si sparse lontano
Jan Hus di nuovo sul rogo bruciava
all'orizzonte del cielo di Praga.

Dimmi chi sono quegli uomini lenti
coi pugni stretti e con l'odio fra denti
dimmi chi sono quegli uomini stanchi
di chinar la testa e di tirare avanti

dimmi chi era che il corpo portava,
la città intera che lo accompagnava
la città intera che muta lanciava
una speranza nel cielo di Praga.
Primavera di Praga
note e significato

Con il termine Primavera di Praga si indica quel periodo di timide riforme e liberalizzazione politica avvenuto in Cecoslovacchia nel 1968 sotto la guida dello slovacco Alexander Dubček (1921 - 1992). La risposta dell'Unione Sovietica, preoccupata dalla perdita di un alleato strategico per la Guerra Fredda, non si fece attendere: il 20 agosto del 1968 carri armati provenienti dagli altri paesi del Patto di Varsavia occuparono militarmente la capitale cecoslovacca.

Qualche mese dopo, come gesto di estrema protesta per la situazione del paese, lo studente Jàn Pàlach (1948 – 1969), che nella canzone viene paragonato a Jan Hus, si diede fuoco in Piazza San Venceslao.

Riguardo al suo rapporto con il Comunismo, Guccini precisa:

[ho votato] socialista. Non sono mai stato comunista. Tutti credono che lo sia; ma non è vero. Mi viene da dire, come a quei razzisti che sostengono di avere molti amici di colore, che ho molti amici comunisti. Ma lo stalinismo non poteva piacere a uno come me: libertario, azionista. I miei eroi sono i fratelli Rosselli e Duccio Galimberti. Semmai, lo dico con grande ritegno, mi sentivo anarcoide. Avvertivo il fascino dell’anarchia, dal punto di vista romantico più che reale.

Jan Hus (1372 - 1415)

Riformatore religioso boemo, iniziò, intorno al 1400, la traduzione della Bibbia in lingua boema, in modo che potesse essere compresa e interpretata anche dai meno acculturati. Per questo motivo e per il consenso dato alle tesi protestanti di Wycliff venne scomunicato. Hus fuggì allora a Praga sotto la protezione della nobiltà locale, intenzionata a diminuire il potere dei vescovi e del clero.

Accettò di partecipare al Concilio di Costanza, riunitosi per trovare accordi tra il Clero conservatore e i riformisti. Protetto da un salvacondotto imperiale, Hus, fiducioso del clima di riconciliazione, era sicuro di poter difendere le proprie idee, ma, appena giunto in città, venne imprigionato, processato e condannato per eresia. Rifiutò con fermezza di ritrattare le proprie tesi e venne pertanto bruciato sul rogo.

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