Due Anni Dopo (1970)
L’Ubriaco
Francesco Guccini

Testo
dietro al vetro d'un bicchiere,
alza appena un po' la faccia
e domanda ancor da bere.
I rumori della strada
filtran piano alle pareti,
dorme il gatto sulla panca
e lo sporco appanna i vetri.
Cade il vino nel bicchiere
poi nessuno più si muove
e non sai se fuori all'aria
ci sia il sole oppur se piove.
E quell'uomo si ricorda
e per uno scherzo atroce
quasi il vino gli dà forza,
l'illusione gli dà voce.
E si alza sulle gambe,
sbarra gli occhi e poi traballa,
come con i riflettori
sopra al gesto delle braccia.
Ma si ferma all'improvviso
e ricade giù a sedere,
torna l'ombra sul suo viso,
torna il vino nel bicchiere.
E lontano, oltre, nel tempo,
una folla misteriosa
è scattata tutta in piedi,
grida: "Bravo, bene, ancora!"
Son tornati i riflettori
sul suo viso e sulle mani,
si alza e accenna ad un inchino
per quei pubblici lontani.
E più forte fra quei muri
quella voce ora si è alzata
e fa tintinnare i vetri
e rimbalza sulla strada.
note e significato
Guccini racconta l'origine de L'Ubriaco
L'ubriaco è la fusione di due personaggi. Io ho fatto anche il giornalista per un anno e mezzo in un giornale di Modena, un giornale di provincia. C'era un portiere, fattorino, tuttofare, un signore anziano, anziano come potevo vederlo io che avevo vent'anni e allora sarà stato magari molto più giovane di quanto non lo sia io adesso. Era un ex cantante di operetta. Molto umile, servile. Ogni tanto i cronisti più vecchi di me lo prendevano in giro, ma bonariamente: '...dai, facci un acuto!' 'Ma no dottore non son più capace...'.
E questo è uno dei due personaggi. L'altro invece è uno che avevo incontrato in un'osteria di Bologna, che era sempre perso nel vino. Era alcolizzato ed era anche lui un ex cantante. Da questi due personaggi è nato l'ubriaco.